02 giugno 2009

UNA FOLLA DI CANDIDATI

Secondo i dati del Viminale, sono 238 mila i candidati che concorrono per occupare una poltrona di sindaco, di presidente della provincia o di semplice, si fa per dire, consigliere.
Tra questi, ovviamente, non sono inclusi i candidati alle elezioni europee perché altrimenti si supererebbero le 300 mila candidature che rappresentano per una popolazione di 52,5 milioni, neonati e minorenni compresi, un rapporto di un candidato ogni 175 abitanti.
Un dato così eclatante, divenuto fenomeno sociale, dovrebbe essere oggetto di studio per gli studiosi di sociologia, mentre per i politici, quelli che occupano stabilmente le tv, pubbliche o private non importa, dovrebbe essere un momento di preoccupazione.
C’è, infatti, di che preoccuparsi se a Campobasso si hanno 800 candidati per 50 mila abitanti, un candidato ogni 62,5 cittadini. A Crotone (provincia) 720 candidati per 172 mila abitanti fanno un rapporto di un candidato ogni 238. Firenze, Torino, Caltanissetta, Avellino Monza o Milano le situazioni non cambiano. Pensate che a Napoli (provincia) 1.600 candidati di 35 liste si contendono 45 poltrone: una poltrona ogni 35,5 candidati.
Un affollamento pazzesco che ha anche un costo, non solo per la comunità, ma ciò è normale per una democrazia, ma anche per i candidati o per chi se li è presi a carico. Manifesti, santini, feste, pubblicità sui media, ogni candidato farà la sua parte perché se è in lista, l’ha fatto consapevolmente, in piena coscienza.
Questa spettacolare voglia di partecipazione è poco chiara, se ad elezioni finite i consigli comunali e provinciali saranno frequentati dai soliti addetti ai lavori, se i cittadini non si staccheranno per nessun motivo dai televisori, se sprechi e speculazioni continueranno…come sempre.
Perché, allora, quest’enorme numero di liste e di candidati?
Strategia dei capi politici locali e qualunquismo di molti cittadini che pensano che la politica, anche locale (o soprattutto?), possa risolvere i loro problemi, qualsiasi genere di problemi.
La partecipazione, il voler capire o controllare, il voler eliminare sprechi e abusi non sono nemmeno buone intenzioni.
“Così fan tutti” è il titolo di una commedia di successo…un riferimento nemmeno tanto celato ai 1000 e passa nostri parlamentari.
Viva l’Italia! Viva i municipi! Viva la frammentazione politica che tutti hanno cercato di eliminare (Vero Veltroni?),

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