L’altra sera ho assistito incredulo (non pensavo che si potesse arrivare a tanta cialtroneria) alla trasmissione di Vespa. Ospite unico, con diritto di dire quanto voleva su tutto e tutti, il premier Silvio Berlusconi, che doveva, urbi et orbi, fare le sue dichiarazioni sulle prese di posizione della moglie Veronica Lario.
Non mi soffermo sul ruolo di usciere di Vespa, ormai abituato a profusi atti di vassallaggio, ma ho provato grande sofferenza per i grandi nomi del giornalismo italiano, ridotti a “spalla” del capocomico: a lui ogni onore, ogni laude e riverenza.
È stato patetico sentire il premier attribuire la colpa del fallimento del suo matrimonio ai giornali di sinistra, a Repubblica in particolar modo, dimenticando che il problema delle veline l’aveva provocato l’associazione “fare futuro” vicina al presidente della camera. Mentre l’affaire Noemi, la diciottenne che lo chiama papy, non è com’è stato fatto credere alla moglie da chi ha organizzato una specie di complotto. Insomma, l’ingenua o poco avveduta moglie, è caduta nella trappola e lui è disposto a fare un passo indietro solo se lei gli chiederà scusa.
Lo vuole la sua carica di presidente del consiglio!
Non si è limitato, però, a parlare solo della sua crisi familiare, ma ha spaziato dal terremoto ad Acerra, toccando vari aspetti della politica.
Un comizio in piena regola e senza contraddittorio che l’ha riempito di soddisfazione, visto quanto ha dichiarato in un’intervista alla tivù France 2 sull’affaire separazione: “L’ho gestita con una certa classe…(tanto che) gli ultimi sondaggi dicono che c’è stato un aumento di popolarità”.
Veniamo a sapere che la frequentazione con Noemi è stata limitata e sempre in compagnia dei genitori: “La ragazza non ha mai avuto modo di frequentarmi da solo. È venuta a trovarmi tre o quattro volte, sempre con i genitori”.
Dopo queste affermazioni, mi sento sollevato. Il mio premier non è un casanova che va con le ragazzine (minorenni, come si dice) che fanno la fila per chiamarlo papi. Finalmente ho capito come qualche giornale della sinistra, il solito (o solita?), non fa altro che denigrare il premier, è diventato lo sport nazionale. Invece di dare le giuste informazioni e dare il giusto plauso al premier, per tutto quello che fa per la nostra povera Italia, gli scaricano addosso fiumi di merda.
È ora di smetterla!
“E’ un fatto privato”, afferma il premier.
Certo, tutto deve restare dentro l’alcova! E, poi, la sua “signora” che non capisce, che non usa la giusta discrezione…ma che pretende? Non ha avuto forse abbastanza dalla vita? Il premier non le ha permesso di fare la signora?
Ma se la questione è un fatto privato perché il premier ha sentito il bisogno di andare nella tivù pubblica per “difendersi”? Non gli bastavano le sue di tivù e i giornali del gruppo?
Un premier dovrebbe andare in Tivù solo in circostanze istituzionali o per motivi altamente politici. Non può, non deve usarla per la sua vita privata. Per di più, mancando di rispetto alla moglie, ha dimenticare la “par condicio”.
Un’arroganza inaudita, mai vista prima! Chissà cosa ci riserva il futuro? Niente che gli italiani non meritino, perché, ogni italiano in cuor suo si sente un Berlusconi!
È stato l’atto più squallido della televisione pubblica, quello di prostrarsi ai piedi dell’uomo della provvidenza, usata come un comune avvocato, come un coro di parrocchiani col capo chino.
E l’informazione? Dov’era l’informazione? Stendiamo un pietoso velo.
E l’informazione del giorno dopo, quella che ha ordito il caso?
Meglio Emilio Fede, che servo si è dichiarato, che i finti giornalisti (?) che qualche volta sbraitano, mentre quasi sempre stanno a cuccia.
Il gioco delle parti fa comodo a entrambi, ognuno ricava il suo vantaggio.
07 maggio 2009
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