In un Paese dove l'informazione è sottocontrollo, o sotto...censura, al meglio cloroformizzata, vedere in TV un filmato simile è un evento che non poteva essere perso. Per di più al dibattito ha partecipato il vescovo Fisichella, rettore della pontificia università, per sottolineare che la trasmissione non voleva essere un attacco alla Chiesa, come i numerosi bigotti, forse solo miseri ipocriti tornacontisti, della politica nostrana hanno cercato di far intendere.
Landolfi, Bondi...Fini, che a "Ballarò" aveva dichiarato con grande sicumera che il filmato non sarebbe andato in onda, rappresentano quella che oggi loro stessi chiamano l'antipolitica non accorgendosi che sono antidemocratici, antipluralisti, antilaici, antisociali, anti...anti...
L'alto ascolto della trasmissione e le proteste dei teo-con di ogni provenienza, di convertiti dell'ultimo momento o degli atei-fedeli (o giù di lì, devoti) a cui si sono aggiunte quelle del Vaticano, ci dicono che l'informazione in Italia viene considerata tale solo se di parte e che l'accreditamento presso questa o quella "parrocchia" è lo sport più praticato dai nostri dipendenti onorevoli e dai nostri santoni dell'informazione. Quando ci libereremo di tali mali?
Cologno 03/06/07
12 giugno 2007
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