10 maggio 2008

IL CARRO DEL VINCITORE

Chi vince ha sempre ragione. E’ la forza incontrastata dei numeri: maggioranza schiacciante sia alla camera che al senato. Chi vince ha un carro molto capiente, pieno di strapuntini, che in tanti cercheranno di occupare. Alcuni, per la verità, danno l’impressione di essere già saliti. Alcuni letti giornalisti di certa affermata stampa indipendente fanno le prove e già si esibiscono in sperticati elogi al potere del cavaliere sugli alleati soggiogati dal suo carisma, al suo decisionismo illuminato che salverà l’Italia com’ebbe a fare nel quinquennio 2001/2006, poco importa se Bruxelles ha annullato la procedura per deficit avviata nel 2005, premier Berlusconi, ministro dell’economia Tremonti il Magnifico…svenditore dei beni dello Stato per risanare le finanze statali.
Mi chiedo: se non ha risanato in cinque anni con la sua finanza creativa, come ce la farà oggi col barile oltre i 120 dollari? Certo, io mi auguro, per me, per i miei figli e per tutti gli Italiani che non arrivano alla terza settimana anche per quelli che le settimane non le contano nemmeno che possa farcela! Auguri, signor ministro!
Si elogia il premier per la velocità con cui è stato formato il governo. Perfino il presidente Napolitano esprime soddisfazione ed esalta la “limpida collaborazione”. Non si capisce se per mettere le mani avanti o per unirsi al coro. Chi vivrà, vedrà.
Io penso che i rapporti col Quirinale non saranno così limpidi non appena il governo affronterà i tanti temi scottanti come quelli del federalismo o della giustizia o della sicurezza, tanto per citarne alcuni. E’ possibile, com’è sempre accaduto tanto da diventare prassi, che per non disturbare il guidatore e non esser additati come il “male d’Italia”, che l’omertà politica abbia il sopravvento.
Così non si parlerà più di frequenze televisive (Rete quattro ed Europa 7), di legge sul conflitto d’interesse, di Dico, di liberalizzazioni o di riforma della legge elettorale con la restituzione al popolo del potere di scegliere i propri rappresentanti col ripristino del voto di preferenza.
Massimo Franco, editorialista del Corriere della sera scrive: “A Berlusconi è stato relativamente facile soddisfare e insieme moderare (siamo proprio sicuri?) le richieste di An; ed assecondare (!) la Lega. L’equilibrio raggiunto tenta di bilanciare(?) l’ipoteca nordista con la presenza di esponenti del Sud, come al vertice delle due Camere”.
A Franco sfugge, come si legge nello stesso quotidiano, che il governo è nato “sotto il segno del Lombardo-veneto”. Sono dieci i componenti che provengono dalle due regioni”. Con Scajola, genovese, arriviamo a 11. Ma questo non vuol dire niente. Se c’è una locomotiva, quella del Nord, è giusto rafforzarla e agganciare alcuni vagoni, anche se un po’ sgangherati.
Auguriamoci che il premier non s’impegni troppo a “svezzare le bambine”.

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